CHI SIAMO

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L’osservazione dei fenomeni celesti è stata un elemento importante nella vita sociale dell’uomo fin dai tempi preistorici. 

Mentre oggi, dopo lo sviluppo scientifico e tecnologico degli ultimi secoli, l’osservazione astronomica ha una finalità prettamente scientifica e culturale, in passato questa attività aveva svolto un ruolo fondamentale per la formazione e crescita delle comunità umane organizzate in società, contribuendo allo sviluppo dell’agricoltura.

L’identificazione dei cicli stagionali e la loro relazione con la posizione dei corpi celesti è stata un passo cruciale per la creazione dei calendari e la  programmazione delle attività agricole. Infatti è grazie a questa programmazione, assolutamente indispensabile, che società umane sempre più complesse hanno potuto formarsi e mantenersi in vita. Si comprende allora la grande importanza che in passato è stata data agli astri, visti come agenti diretti sulla vita dell’uomo e di conseguenza divinizzati, presi come riferimento per ogni evento significativo nelle società (nascite, morti, festività), come si deduce anche dall’analisi di siti e reperti archeologici. 

A queste conclusioni si è arrivati dopo un attento studio svolto nel secolo scorso non solo sulla scrittura geroglifica e cuneiforme delle grandi civiltà, ma anche sui siti preistorici di comunità pre-letterali, a partire da Inghilterra, Scozia, Bretagna  ed Europa Centrale, e il cui paradigma è Stonehenge. E’ ormai solidamente fondata l’ipotesi che antiche società e comunità pre-letterate sviluppassero in Europa in modo autonomo conoscenze relativamente avanzate di tipo calendaristico ed astronomico, necessarie alla loro sussistenza materiale.

Questo fatto ha attratto sempre più l’attenzione di astronomi, antropologi e studiosi della preistoria e proto-storia, creando nuove linee di ricerca di carattere fortemente interdisciplinare, e nuove aree come quelle dell’astronomia culturale.
In Europa esistono da alcuni anni la Société Européenne pour l’Astronomie dans la Culture, e la International Society for Archeoastronomy and Astronomy in Culture, che sono un elemento di coordinamento per l’attivita’ svolta in vari paesi europei.

In Italia le prime ricerche su monumenti megalitici di interesse archeoastronomico in Sardegna risalgono a trent’anni fa; analoghi monumenti e reperti sono stati identificati e studiati anche in altre regioni, come Puglia, Lazio, Veneto e Valle d’Aosta. Il crescente interesse interdisciplinare anche in Italia ha portato alla organizzazione di diversi convegni, alcuni dei quali promossi dall’Accademia dei Lincei.

Proprio anche a seguito di questi convegni, un gruppo di astronomi, archeologi e docenti di discipline affini (tra cui alcuni membri dell’Accademia dei Lincei), ha dato vita nel 2000 alla Società Italiana di Archeoastronomia (SIA), al fine di stimolare, valorizzare e dare continuita’ alle attivita’ di ricerca attualmente in atto non solo in campo archeoastronomico, ma anche in quello dell’astronomia antica, dell’astronomia culturale e dell’astronomia storica.

In particolare, la Società intende mettere in evidenza la specificità, la rilevanza e la naturale interdisiciplinarietà di tali studi.

Oltre a essere un punto di incontro di ricercatori afferenti ad aree scientifiche e umanistiche diverse, la SIA intende curare la formazione e l’aggiornamento in campo archeoastronomico di docenti e studenti. Un altro aspetto importante della sua attivita’ è la difesa e valorizzazione del patrimonio archeologico sotto il profilo archeoastronomico a livello nazionale e locale, e in tale contesto esiste una collaborazione con Enti nazionali e locali preposti alla sua salvaguardia.

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